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Jordan James: "Nel 2052 rischiamo di estinguerci se non diminuiamo i consumi"

  • Immagine del redattore: Lorenzo Betti
    Lorenzo Betti
  • 8 apr 2015
  • Tempo di lettura: 1 min

Possiamo definir catastrofiche le previsioni sul destino dell’umanità ipotizzate da Jorgen Randers nel suo nuovo libro ‘2052: scenari globali per i prossimi 40 anni’ pubblicato in Italia da Edizioni Ambiente.

Il professore norvegese, esperto nel campo degli studi futuri, dinamiche di sistema e pianificazione di questioni climatiche, afferma che ‘se l’umanità non abbasserà drasticamente il consumo di risorse e materie prime la sua sopravvivenza, nel breve termine, potrebbe non essere garantita ’.

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Nel suo studio, condotto con l’ausilio di altri 30 esperti, Randers sottolinea che nei prossimi 40 anni la situazione potrebbe precipitare, considerando che la condotta economica e politica dei paesi industrializzati e in via di sviluppo non sembra compatibile con i provvedimenti urgenti in materia ambientale e climatica che occorrerebbe adottare fin da subito per salvare le sorti delle future generazioni.

Un quadro allarmante, dove si evidenzia l’eccessivo sfruttamento delle risorse della terra e degli oceani e il costante aumento delle emissioni di gas serra che potrebbe degenerare in un rapido collasso entro il 2052.

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Ciò che preoccupa di più gli esperti è la lentezza con cui l’umanità sembra rispondere a simili emergenze: se non saremo in grado di prendere coscienza dei limite invalicabile al quale abbiamo condotto il Pianeta, infatti, ildeclino potrebbe essere inevitabile.

Ciò significa che il numero dei poveri potrebbe arrivare a 3 miliardi su 8,1 miliardi di persone (il picco previsto per il 2042), l’infertilità nelle aree urbane aumenterà, il Pil globale calerà, mentre le emissioni di anidride carbonica continueranno a crescere provocando un aumento delle temperature di 2 gradi in più rispetto al passato.

Fonte : TuttoGreen.it


 
 
 

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